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Come in un prisma, esistono concetti che hanno bisogno di essere messi a fuoco nelle loro plurime sfaccettature, per cercare di arrivare a una comprensione della loro semantica essenziale. Il principio della "dignità umana" appare prismatico e polisemico: dai classici alla contemporaneità, infatti, si delineano diverse visioni della dignità, che si alternano fra due poli semantici. Da un lato, una dignità universale, riconosciuta a ogni essere umano, indipendentemente da luogo e condizioni di vita; dall'altro, una dignità tributata per capacità, ruolo o merito. Quali dei due significati prevale oggi? Quali ulteriori, possibili sfumature emergono nella concretezza dell'umanità fragile? Un breve percorso giusfilosofico per una semantica della "intangibile dignità" di ogni vita umana.